Fonte: http://www.informationclearinghouse.info/article26583.htm
14 ottobre 2010 “New Karla” – Washington, 13 ottobre: Zalmay Khalilzad, l’ex inviato degli Stati Uniti in Afghanistan, ha liquidato le affermazioni del presidente del Pakistan, Asif Ali Zardari (foto), secondo cui gli Stati Uniti ‘organizzano’ gli attacchi (suicidi) dei taliban pakistani all’interno del suo paese, quale ‘follia’, ed era del parere che sia Zardari che il presidente afgano, Hamid Karzai, che credono a questa teoria della cospirazione degli Stati Uniti, siano dei leader ‘disfunzionali‘.
Il resoconto dell’affermazione di Zardari, secondo cui la mano degli Stati Uniti sia dietro gli attacchi, è stata ripreso dal giornalista statunitense Bob Woodward, a pagina 116 del suo famoso libro ‘Obama’s Wars’, riportava The News.
Il resoconto di Woodward è questo: “Una sera durante il vertice trilaterale (a Washington, tra Obama, Karzai e Zardari) Zardari ha cenato con Zalmay Khalilzad, il 58enne ex ambasciatore USA in Afghanistan, Iraq e Nazioni Unite, durante la presidenza Bush.
Zardari lasciando cadere il suo aplomb diplomatico, ha suggerito che uno dei due paesi ha pianificato gli attacchi dei talebani pakistani all’interno del suo paese: gli Stati Uniti. Zardari non pensava che l’India potesse avere tale capacità, ma gli Stati Uniti si. Karzai gli aveva detto che gli Stati Uniti erano dietro gli attacchi, confermando le affermazioni fatte dall’ISI pakistana.” “Signor Presidente“, ha detto Khalilzad, “che cosa avremmo da guadagnare da questa operazione? Puoi spiegarmene la logica“.
“Questo è stato un complotto per destabilizzare il Pakistan, Zardari ipotizzava, in modo che gli Stati Uniti potessero invaderlo e prendergli le armi nucleari. Non riusciva a spiegare il rapido aumento della violenza in altro modo. E la CIA non aveva perseguito i leader dei taliban pakistani, un gruppo conosciuto come Tehrik-e-Taliban-e-Pakistan, o TTP, che aveva attaccato il governo. Il TTP è stato anche accusato dell’assassinio della moglie di Zardari, Benazir Bhutto“.
“Noi vi diamo gli obiettivi dei taliban, su cui voi non agite dopo“, ha detto Zardari. “Voi agite in altri settori. Siamo perplessi“, citava Woodward. Ma i droni sono i principali mezzi con cui dare la caccia ai membri di al-Qaida e agli insorti afghani, non ai taliban in Pakistan, rispose Khalilzad. “Ma il movimento dei taliban è legato ad al-Qaida, aveva risposto Zardari, così, non attaccando gli obiettivi raccomandati dal Pakistan, gli Stati Uniti hanno rivelato il loro sostegno al TTP. La CIA una volta aveva anche lavorato con il leader del gruppo Baitullah Mehsud, aveva affermato Zardari.”
Woodward riferisce: che Khalilzad ascoltò con calma, anche se le domande lo colpirono. Gli Stati Uniti “stavano usando i taliban per rovesciare il governo pakistano? Ridicolo. Ma Khalilzad sapeva che anche il presidente dell’Afghanistan Karzai credeva in questa teoria del complotto, altre prove del fatto che questa regione del mondo, e i suoi leader, sono disfunzionali“.
“Nonostante le affermazioni di Zardari, i funzionari del governo pakistano avevano ricevuto briefing top secret della CIA sugli attacchi dei droni contro del TTP di Baitullah Mehsud. L’attacco del 12 marzo 2009 contro un campo di Mehsud uccisi più di due dozzine di militanti, che stavano rapidamente recuperando i resti dei loro compagni caduti. E il 1 aprile, altri cinque militanti legati a Mehsud, tra cui un addestratore di al-Qaida, morirono in un attacco drone, secondo un briefing della CIA consegnato al Pakistan ad aprile.”
Questo stralcio da Woodward, anche se vecchio, rivela come inizialmente Zardari e i suoi strateghi vedevano e affrontarono gli attacchi suicidi in Pakistan. Tuttavia, non è chiaro se la sua decisa teoria del complotto costrinse gli strateghi statunitensi e la CIA ad iniziare ad attaccare i talebani in Pakistan, e dimostrare che aveva torto.
Traduzione di Alessandro Lattanzio
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